Since 2006 Octopus wants to propagate its unique motif everywhere, from Milan to outer space, leveraging the value of persistence and multiplying the energy of who is a part of it—by making products that are, in fact, icons.

Octopus Roots drop by Szpajdel

Scopri il nuovo design della collezione Fall Winter 2023

Per celebrare l'uscita del nuovo design "Roots" di Octopus, siamo andati a intervistare la mente che l'ha concepito. Christophe Szpajdel.

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Octopus: In un mondo completamente digitale, tu usi ancora carta e pennarelli. Qual è il tuo metodo?

Christophe: Comincio sempre con un rapido schizzo a mano, usando le matite. Per me è molto più veloce che usare un tablet o un PC… Ho provato a lavorare solo con il digitale, ma ho fallito così tante volte che ho semplicemente scelto di non lavorare con il PC, ma solo con le mani: questa è la mia strada.
Di solito, la prima cosa che faccio è leggere il brief inviato dal cliente, poi gli presento alcuni rapidi schizzi, che faccio a matita su un foglio che poi scannerizzo. Una volta scelta la bozza, ridisegno il logo sovrapponendo un foglio bianco alla stampa A4 della bozza iniziale - che originariamente ha un formato più piccolo. In questo modo riesco a mantenere le proporzioni dello schizzo, correggendo solo la simmetria e il flusso generale dell’immagine. Così, ottenuta la bozza definitiva, di solito chiedo l’aiuto di un grafico: per Octopus ho collaborato con Andrea Giacinti (ThreeAM.io), che mi ha dato un aiuto inestimabile nel capire molto rapidamente gli aggiustamenti necessari specifici per Octopus, per andare incontro a quelle che sono le caratteristiche del marchio. Questo è stato poi un progetto complicato dalle barriere linguistiche, visto che né io né i clienti parliamo inglese come lingua madre… ma queste difficoltà mi hanno reso più forte! 

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Octopus: Le tue illustrazioni sono un mix equilibrato di elementi tipografici e figurativi. Quanto tempo dedichi al disegno, e cosa ti piace di più disegnare?

Christophe: Il tempo che dedico al disegno è assolutamente imprevedibile. La quantità di schizzi veloci a matita che faccio per una singola commissione è molto varia: a volte bastano 5 minuti, 2 schizzi e bang! È fatta. Ma il più delle volte non mi basta una pagina intera, con 20 schizzi veloci... e a volte non sono sufficienti neanche 1000 schizzi. Il tempo necessario per finire un lavoro può variare da un’ora – se il cliente è super easy, e magari mi ha inviato un mock up fatto in Photoshop per farmi capire la sua visione – a diverse ore distribuite su diverse settimane… attualmente sto lavorando su un progetto da sei mesi, perché a ogni aggiornamento che inviavo, il cliente aveva osservazioni e commenti, o pensava che c'era qualcosa di sbagliato nel design.
I lavori più impegnativi sono quelli in cui ci sono elementi figurativi integrati con le lettere: spesso i clienti me li criticano, dicono che sembrano troppo cartooneschi, soprattutto i teschi e le teste di capra... di solito mi chiedono di cancellarle. Credo succeda perché il lettering è il mio forte, gli elementi figurativi, meno. La parte che mi piace di più del mio lavoro è proprio rifinire il lettering, soprattutto aggiungere gli ornamenti finali, tipo ramificazioni, ragnatele, colature, schizzi, eccetera.

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Octopus: Il tuo lavoro è chiaramente alla musica Doom / Heavy / Black Metal. Quali gruppi ti hanno influenzato? E cosa ascolti quando disegni?

Christophe: Le band che mi hanno ispirato di più sono stati i pionieri del genere come Black Sabbath, Venom, Celtic Frost, Possessed, King Diamond, The Exploited, Slayer, Kreator, Mortuary Drape, Necrodeath, Sarcófago… cito solo quelle che più hanno influenzato il mio processo creativo, sia per la musica che per l’estetica che l’accompagna.
Quando disegno un logo per una nuova band, di solito ascolto la loro musica, tanto oggi è molto semplice, basta un link di Bandcamp, Spotify, iTunes, YouTube... Poi inizio a lavorare sul logo, ma intanto ho già un’idea di cosa vuole il cliente. I progetti non-musicali (marchi di abbigliamento, blogger, attività indipendenti varie...) sono po' più impegnativi, perché devo mettermi nell’ottica giusta…
Comunque, ultimamente mi piace ascoltare cose diverse: i Tik (https://music.youtube.com/channel/UCI1jM5tPIbO1jQQJv9I7zOw) se voglio qualcosa che mi tiri su e mi dia una vibrazione positiva, oppure i Probass ∆ Hardi se voglio concentrarmi e affilare i pensieri. Oppure i Waystation (https://www.waystation.com.ua/) se voglio rilassarmi e basta.

Octopus: Com’è stato lavorare sull’iconica grafica di Octopus, fino ad arrivare a creare qualcosa di completamente tuo?

Christophe: Mi sono divertito molto, anche se ovviamente abbiamo dovuto superare molte difficoltà durante tutto il processo, dalle barriere linguistiche alle tempistiche strette, alla comunicazione molto veloce richiesta da un progetto del genere. Come ho già detto, sarò eternamente grato ad Andrea Giacinti, che mi ha aiutato molto a capire cosa esattamente Octopus si aspettasse. Comunque, la cosa più importante rimane questa: quello che ottieni quando raggiungi un obiettivo non è importante quanto quello che diventi raggiungendolo.
Certo, infatti vorrei dire a tutti che ci sarà una mostra completa del mio lavoro durante l'evento Devon Open Studios, in cui oltre 300 artisti del Devon, nel Regno Unito sud-occidentale, aprono i loro studi al pubblico. La mostra "Tales from the Sea", che vedrà esposte le mie opere insieme a quelle di altri sei artisti, ospiterà un bel mix di tipografia e arte figurativa/espressiva… tutto presso il Flavel Arts Centre di Dartmouth, dal 4 al 30 settembre.

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